Fotovoltaico: 5 cose che non sai

L’Italia è uno dei Paesi europei in cui l’energia elettrica costa di più. Ecco alcune notizie curiose sui pannelli solari. Insieme ad alcune dritte per risparmiare

Ogni volta che arriva, che sia nella cassetta delle lettere o nella casella e-mail, la sequenza di operazioni è pressoché la stessa: si apre la busta, con curiosità mista a terrore. Poi, si scorrono velocemente le dita sui fogli, fingendo di leggere le tabelle. Infine, si rallenta, si prende un bel respiro, quasi si tentenna. Infine, si punta coraggiosamente l’occhio sull’unico dato che veramente interessa: l’importo totale. Spesso sospirando, sconsolati, raro com’è ricevere, dalla bolletta, gioie e soddisfazioni.

Ebbene sì, l’Italia è uno dei Paesi europei in cui l’energia elettrica costa di più: ben 0,21 euro kWh. Rassegnarsi, però, non è la soluzione. Ci sono fonti di energia alternative e rinnovabili che, oltre a rispettare il pianeta, permettono di risparmiare. Il fotovoltaico è una soluzione (se l’impianto è a noleggio, poi, i costi si riducono ancora di più). È il futuro dell’energia elettrica, la direzione verso cui sta andando il mondo, come si legge in queste cinque curiosità:

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NOLEGGIO VS. ACQUISTO

 

Perché acquistare quando si può noleggiare? A guardare le tendenze di mercato, ormai, viene da chiederselo. Indipendentemente dalla categoria, infatti, oggi i consumatori non sentono più la necessità di possedere un prodotto. Preferiscono, molto spesso, noleggiarlo. Il motivo è semplice: a conti fatti i vantaggi, nel secondo caso, sono superiori.

Ecco perché, da un paio d’anni, sono sempre più numerose le aziende che offrono servizi di noleggio d’auto a lungo termine, così come sono sempre di più i negozi specializzati in affitto d’abiti di grandi marchi. Stessa logica alla base del successo delle pay tv: si paga un canone mensile per vedere film ed eventi sportivi in streaming. E il decoder si prende a noleggio.

Il bene, insomma, si sta trasformando sempre più in un servizio: non conta esserne il proprietario, quanto il fatto di poterlo utilizzare nelle migliori condizioni possibili. I vantaggi? Tantissimi. Innanzitutto, si riduce – a volte si elimina – l’investimento economico iniziale. In secondo luogo, è l’azienda, e non più il cliente, a doversi preoccupare della manutenzione, dell’assicurazione, della svalutazione e dello smaltimento dei rifiuti.

Da più di un anno la formula si applica con successo anche nel mercato italiano del fotovoltaico, come dimostra l’impegno di Green Genius, pioniera di questo modello di business. Scegliere di noleggiare i pannelli solari anziché di acquistarli, permette infatti non solo di risparmiare ma anche di godere appieno del servizio delegando ad altri tutta la parte tecnica, di assistenza e burocratica.

 

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ENERGIA SOLARE E NUVOLE

 

Nel decidere se installare o meno un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione, una delle domande che più di frequente ci si pone riguarda il meteo. Cosa succede quando il cielo è coperto? Quanta energia i pannelli solari sono in grado di produrre in presenza di nubi? È vero, in estate il problema non si pone: il sole non manca e l’energia pure. Ma il resto dell’anno come si fa?

Fortunatamente l’Italia, in particolare al sud, è un Paese in cui il sole non manca mai. Basta dare un’occhiata all’eliofania – il parametro che definisce la quantità di soleggiamento in una determinata area – per scoprire che in regioni come la Sardegna, in gran parte della Sicilia, in Puglia a sud di Bari e lungo la costa toscana ci sono più di 2.600 ore di sole all’anno. Un grande vantaggio per chi sceglie i pannelli solari. Non l’unico: le celle fotovoltaiche di ultima generazione sono in grado di produrre energia anche durante le giornate nuvolose quando la resa, rispetto allo standard, si riduce al massimo del 25-30%.

 

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FOTOVOLTAICO: COME CAMBIA LA BOLLETTA

 

Il segreto per ottimizzare il risparmio con il fotovoltaico è consumare il più possibile l’energia prodotta dall’impianto. È evidente, dunque, che più si consuma elettricità nelle ore diurne – quando la resa dei pannelli solari è al massimo –, maggiore sarà il risparmio in bolletta. Alimentando con il fotovoltaico i dispositivi elettrici in casa – dalla lavatrice alla lavastoviglie fino all’aspirapolvere – si riduce la quantità di energia prelevata dal proprio gestore. E, di conseguenza, si abbassano le spese legate ai consumi.

Ma quanto incide l’utilizzo dell’energia solare sulla bolletta? È bene chiarire che, a definire l’importo finale ci sono diverse voci che pesano in percentuali differenti. Alcune sono fisse mentre altre sono variabili. Più nel dettaglio:

• Spesa Materia Energia: si tratta del costo dell’energia e pesa, in bolletta, per il 51,9% del totale. Scegliendo un impianto fotovoltaico, questa voce può essere addirittura dimezzata.
• Spesa per il Trasporto dell’Energia Elettrica e la Gestione del Contatore: incide del 19,1% in bolletta e si compone di alcune quote fisse e altre variabili come, ad esempio, la quantità di energia trasportata al cliente.
• Spesa Oneri di Sistema: è il dato, forse, più difficile da comprendere. Si riferisce, tra le altre cose, agli importi pagati dagli utenti per finanziare le fonti rinnovabili o per smantellare, ad esempio, le centrali nucleari dismesse. Il peso in bolletta? Circa il 16%.
• Accise e Iva: si tratta di due tipi di imposte. La prima dipende dalla quantità di energia elettrica consumata dal cliente (non dal contratto e nemmeno dal fornitore scelto). La seconda, invece, è l’imposta sul valore aggiunto e si applica al costo complessivo del servizio.

LA RIVOLUZIONE DEL FOTOVOLTAICO A NOLEGGIO

In Italia l’energia elettrica costa euro 0,21 kWh. Una tariffa che è tra le più alte d’Europa, come confermano i dati Eurostat. Peggio del Bel Paese solo Danimarca, Germania, Belgio, Irlanda, Spagna e Portogallo. A confermare le cose c’è una ricerca di Enea-Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile: il costo dell’energia elettrica, nel periodo luglio-settembre 2018, ha raggiunto in Italia il massimo storico dell’ultimo decennio.

Green Genius è un’azienda della multinazionale Modus Group specializzata nei settori delle energie rinnovabili ma anche nel car sharing, nello smart parking e nella vendita di automobili. Alla fine del 2018 è sbarcata in Italia ma ha già sviluppato progetti su larga scala in Spagna, Polonia, Lituania, Ucraina e in altri Paesi europei. Fa parte dell’Associazione Italia Solare, dedicata al mondo dell’energia solare.

Green Genius offre la possibilità di ridurre la spesa annuale per l’energia elettrica del 20 per cento. Come? Installando un impianto fotovoltaico sul tetto o sul terrazzo dell’abitazione, senza chiedere all’utente alcun investimento iniziale.

Il meccanismo è semplice. E, soprattutto, trasparente. Con Green Genius non si acquista l’impianto solare ma lo si noleggia a costo zero. Ai clienti resta da pagare esclusivamente l’energia prodotta con i pannelli solari. La tariffa, però, è decisamente più bassa quasi rispetto a quella fissata dagli operatori statali: 0,11 euro kWh contro 0,21 euro kWh.

Se l’analisi tecnica dà esito positivo, Green Genius propone un impianto studiato su misura e commisurato alle reali necessità del cliente. Il contratto con la rete di distribuzione elettrica, però, non viene rescisso: l’energia prodotta con i pannelli e non consumata, infatti, non viene persa ma distribuita alle reti, dove viene conservata e restituita all’utente in caso di necessità (ad esempio di notte o nelle giornate nuvolose). Qualora l’energia elettrica immessa risulti ancora superiore a quella richiesta indietro, all’utente viene dato, due volte l’anno, un rimborso GSE a compensazione.

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IL GSE E LO SCAMBIO SUL POSTO

 

Cosa succede se l’energia prodotta dai pannelli solari è superiore a quella consumata all’interno della propria abitazione? Reinterpretando liberamente il celebre principio di Lavoisier, viene da dire: “Tutto si crea, nulla si distrugge”. Nel caso dei pannelli solari, infatti, niente va sprecato. Con il cosiddetto “scambio sul posto”, l’energia solare prodotta in eccesso viene immessa in rete per essere riutilizzata dal cliente in caso di necessità (ad esempio nelle ore notturne o nelle giornate di pioggia). Qualora, anche in questo modo, l’energia prodotta non venisse consumata, niente paura: due volte l’anno il GSE-Gestore dei Servizi Energetici dà al cliente, con un accredito diretto sul conto corrente, un rimborso. Una sorta di compensazione economica per la quota di energia “scambiata” con il gestore.

In passato, complice la burocrazia, era più complicato capire il meccanismo dello scambio sul posto. Da ora in avanti non sarà più così. In un’ottica di maggior trasparenza, lo scorso maggio è stata annunciata la creazione di un nuovo portale online dedicato al GSE, accessibile a tutti da ottobre. L’obiettivo? Informare i cittadini sul tema e permettere agli interessati di effettuare delle simulazioni in modo da realizzare l’impianto fotovoltaico più adatto alle proprie necessità.

 

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PANNELLI SOLARI: LO SMALTIMENTO

 

Quando si sceglie di installare un impianto fotovoltaico nella propria abitazione, spesso ci si interroga sullo smaltimento dei pannelli. Anche se non si tratta di un problema immediato, viene da chiedersi chi, in futuro, se ne occuperà. La normativa, in questo, è chiara: in base a quanto stabilito dall’Unione Europea, da giugno 2012 è il produttore stesso dei pannelli che deve offrire un adeguato servizio di riciclo degli impianti a fine vita. Lo stesso discorso vale nel caso in cui, anziché acquistare i pannelli, si scelga il noleggio. Anche in tal caso sono le aziende stesse ad occuparsene e mai il cliente.

Proprio come per altri rifiuti, anche nel caso dei pannelli solari l’obiettivo è, in fase di smaltimento, riciclare quanto più materiale possibile (si può arrivare a più dell’80% del totale). La procedura? Innanzitutto, vengono isolate tutte le componenti del pannello: l’alluminio della cornice, il vetro superiore che copre il modulo, il silicio e i metalli – l’argento, ad esempio – che compongono le celle solari e il rame dei collegamenti elettrici. Una volta terminata l’operazione, le varie parti possono essere riciclati per realizzare altri pannelli solari oppure per dare vita a prodotti di altro tipo.

Fonte dati: Green Genius