Investire nelle aziende che si impegnano a favore dell’economia circolare può rivelarsi una scelta gratificante a lungo termine.
Comprendere l’economia circolare e la sua creazione di valore
Produrre beni e servizi in modo sostenibile senza depauperare le risorse del pianeta – riutilizzandole quando possibile – è il nuovo modello economico a cui puntano numerose società. È lo spirito di quella che viene definita come economia circolare. Una necessità ormai, di fronte all’accumulo di rifiuti, plastiche, scarsità di risorse naturali a cui devono rispondere tutti quei soggetti che producono beni e servizi.
È un approccio concreto e virtuoso. Ridefinisce i classici modelli di produzione inquadrando quelli nuovi nell’ottica di salvaguardia del pianeta per limitare consumo, spreco di risorse e produzione dei rifiuti a fronte di una riduzione di una conseguente riduzione dei costi per le aziende.
Pertanto, l’economia circolare risponde a un nuovo modello di produzione e di consumo che prevede la condivisione, il noleggio, il riutilizzo, la riparazione, il rinnovo e il riciclaggio dei materiali e dei prodotti. In tal modo, si garantisce una durata superiore del ciclo di vita dei prodotti.
L’economia circolare rappresenta una rottura rispetto al modello economico lineare tradizionale che si basa sullo schema “produrre – utilizzare – smaltire”.
Concretamente, ciò implica, in particolare, la riduzione dei rifiuti mediante l’adozione di un modello economico più responsabile a monte della catena di produzione. Successivamente, i prodotti giunti alla fine del loro ciclo di vita posso essere reimpiegati, creando così un valore aggiunto (“ridurre – riutilizzare – riciclare”).
Le aziende protagoniste dell’economia circolare
Le grandi aziende multinazionali, come ad esempio Nike, considerano l’economia circolare una grande opportunità.
Le grandi aziende multinazionali, come ad esempio Nike, considerano l’economia circolare una grande opportunità.La multinazionale americana specilizzata in articoli sportivi, è stata selezionata all’interno dell’indice ECPI Circular Economy Leaders Equity (indice sottostante del nuovissimo ETF della gamma BNP Paribas Easy) per il suo impegno a raddoppiare l’attività riducendo l’impatto ambientale del 50%. Per il suo impegno nella lotta agli sprechi, Nike si è aggiudicata il “CIrculars Award 2016”. . La società, inoltre, si sta dedicando alla questione dello smaltimento dei rifiuti grazie a tecnologie di progettazione e produzione più efficienti. Già nel 2015, 54 mila tonnellate di rifiuti di fabbrica sono state trasformate in materiali di alta gamma e riutilizzate per la realizzazione di scarpe e abbigliamento sportivo. Ad esempio, Nike utilizza poliestere riciclato e certificato Better Cotton (cotone coltivato secondo il sistema standard Better Cotton Initiative) che ottimizza l’efficienza energetica e l’utilizzo razionale delle risorse idriche.
Un altro grande attore della transizione verso l’economia circolare è IBM. Da oltre 30 anni, la società ha predisposto un’unità di recupero dei materiali informatici e si occupa di circa 30.000 dispositivi alla settimana. Oltre il 99% dei rifiuti di strumenti e prodotti informatici restituiti a IBM alla fine del ciclo di vita è riutilizzato o riciclato.
In un settore completamente diverso, Caterpillar, promuove i principi dell’economia circolare mediante i suoi programmi di rinnovo e ricostruzione che consentono di effettuare una revisione delle componenti e delle macchine, anziché una semplice riparazione o sostituzione. Riutilizzare i pezzi significa ridurre i rifiuti e minimizzare il bisogno di materie prime supplementari necessarie alla produzione di nuovi elementi. Grazie a questo sistema, la società “contribuisce in maniera significativa allo sviluppo sostenibile mantenendo risorse non rinnovabili in circolazione durante diversi cicli di vita”.
Un altro punto di riferimento in materia di riciclo dei rifiuti è Heineken, secondo produttore di birra al mondo, che detiene un tasso di riciclaggio dei coprodotti, degli imballaggi e dei residui industriali stimato al 97%.
In Francia, i gruppi LVMH, Kering e Schneider Electric sono anch’essi impegnati attivamente in questa iniziativa.
I titoli citati appartengono all’indice e non sono da considerarsi una raccomandazione di investimento.
L’indice ECPI Circular Economy Leaders Equity
La metodologia dell’indice ECPI Circular Economy Leaders Equity, elaborata dal fornitore di indici italiano ECPI, da oltre 20 anni impegnato in ambito ESG, si basa innanzitutto sui criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) di aziende globali. Le società sono poi selezionate in base alla loro partecipazione all’economia circolare e classificate secondo diverse categorie: progettazione, recupero dei materiali, allungamento della durata di vita del prodotto, piattaforme di condivisione e offerta di prodotti come servizi (cloud, leasing, scambio di beni). L’indice seleziona 50 large cap (comprese quelle sopra menzionate) provvedendo al mantenimento di una diversificazione sui settori considerati idonei dagli analisti di ECPI, ed esclude, in particolare, le attività relative alle armi e al tabacco.
Indice ECPI Circular Economy Leaders Equity Index
Fonte : Bloomberg, performance agosto 2019 (back-test da dicembre 2010 fino a agosto 2017)
Come investire nell’economia circolare?
Coloro che desiderano investire in questa tematica possono ricorrere alla gestione passiva che permette di riprodurre a basso costo la performance dell’indice ECPI Circular Economy Leaders Equity che, al 30 agosto 2019, segna una performance del +8,50% su base annua1, tenendo presente che l’indice è stato creato nel luglio 2017.
BNP Paribas Asset Management ha ampliato la propria gamma di ETF grazie al tracker BNP Paribas Easy ECPI Circular Economy Leaders UCITS ETF quotato su Euronext lo scorso maggio. Questo tracker replica l’indice ECPI Circular Economy Leaders Equity. Permette agli investitori di esporsi alla performance di 50 azioni internazionali large cap selezionate per la loro partecipazione attiva al modello economico basato sulla circolarità dei beni, dei materiali e delle materie prime.
1 Performance annua calcolata in euro nel periodo dal 31 agosto 2018 al 30 agosto 2019,
Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri e il valore degli investimenti negli strumenti finanziari può, per sua natura, diminuire oltre che aumentare.
Caratteristiche di BNP Paribas Easy ECPI
Circular Economy Leaders UCITS ETF:
* Fonte: BNP PARIBAS Asset Management, al 30 agosto 2019
Società di gestione: BNP Paribas Asset Management Luxembourg
Scala di rischio SRRI: 1: Rischio più basso. 7: Rischio più elevato. SRRI: indicatore sintetico di rischio e di rendimento;
maggiore è il livello di rischio, più lungo sarà l’orizzonte d’investimento raccomandato.
BNP Paribas Easy è una SICAV di diritto lussemburghese conforme alla direttiva 2009/65/CE. Gli investimenti realizzati nei fondi sono esposti alle oscillazioni del mercato e ai rischi inerenti agli investimenti in valori mobiliari. Il valore degli investimenti e i proventi generati possono mettere a segno sia un incremento sia un calo, e vi è la possibilità che gli investitori non recuperino integralmente il proprio investimento. I fondi descritti presentano un rischio di perdita del capitale. Per una definizione e una descrizione più complete dei rischi, si rimanda al prospetto informativo e al KIID del fondo disponibile gratuitamente sul nostro sito.it. I risultati ottenuti nel passato non pregiudicano quelli futuri.