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NOLEGGIO VS. ACQUISTO

Perché acquistare quando si può noleggiare? A guardare le tendenze di mercato, ormai, viene da chiederselo. Indipendentemente dalla categoria, infatti, oggi i consumatori non sentono più la necessità di possedere un prodotto. Preferiscono, molto spesso, noleggiarlo. Il motivo è semplice: a conti fatti i vantaggi, nel secondo caso, sono superiori.
Ecco perché, da un paio d’anni, sono sempre più numerose le aziende che offrono servizi di noleggio d’auto a lungo termine, così come sono sempre di più i negozi specializzati in affitto d’abiti di grandi marchi. Stessa logica alla base del successo delle pay tv: si paga un canone mensile per vedere film ed eventi sportivi in streaming. E il decoder si prende a noleggio.
Il bene, insomma, si sta trasformando sempre più in un servizio: non conta esserne il proprietario, quanto il fatto di poterlo utilizzare nelle migliori condizioni possibili. I vantaggi? Tantissimi. Innanzitutto, si riduce – a volte si elimina – l’investimento economico iniziale. In secondo luogo, è l’azienda, e non più il cliente, a doversi preoccupare della manutenzione, dell’assicurazione, della svalutazione e dello smaltimento dei rifiuti.
Da più di un anno la formula si applica con successo anche nel mercato italiano del fotovoltaico, come dimostra l’impegno di Green Genius, pioniera di questo modello di business. Scegliere di noleggiare i pannelli solari anziché di acquistarli, permette infatti non solo di risparmiare ma anche di godere appieno del servizio delegando ad altri tutta la parte tecnica, di assistenza e burocratica.
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ENERGIA SOLARE E NUVOLE

Nel decidere se installare o meno un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione, una delle domande che più di frequente ci si pone riguarda il meteo. Cosa succede quando il cielo è coperto? Quanta energia i pannelli solari sono in grado di produrre in presenza di nubi? È vero, in estate il problema non si pone: il sole non manca e l’energia pure. Ma il resto dell’anno come si fa?
Fortunatamente l’Italia, in particolare al sud, è un Paese in cui il sole non manca mai. Basta dare un’occhiata all’eliofania – il parametro che definisce la quantità di soleggiamento in una determinata area – per scoprire che in regioni come la Sardegna, in gran parte della Sicilia, in Puglia a sud di Bari e lungo la costa toscana ci sono più di 2.600 ore di sole all’anno. Un grande vantaggio per chi sceglie i pannelli solari. Non l’unico: le celle fotovoltaiche di ultima generazione sono in grado di produrre energia anche durante le giornate nuvolose quando la resa, rispetto allo standard, si riduce al massimo del 25-30%.
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FOTOVOLTAICO: COME CAMBIA LA BOLLETTA

Il segreto per ottimizzare il risparmio con il fotovoltaico è consumare il più possibile l’energia prodotta dall’impianto. È evidente, dunque, che più si consuma elettricità nelle ore diurne – quando la resa dei pannelli solari è al massimo –, maggiore sarà il risparmio in bolletta. Alimentando con il fotovoltaico i dispositivi elettrici in casa – dalla lavatrice alla lavastoviglie fino all’aspirapolvere – si riduce la quantità di energia prelevata dal proprio gestore. E, di conseguenza, si abbassano le spese legate ai consumi.
Ma quanto incide l’utilizzo dell’energia solare sulla bolletta? È bene chiarire che, a definire l’importo finale ci sono diverse voci che pesano in percentuali differenti. Alcune sono fisse mentre altre sono variabili. Più nel dettaglio:
• Spesa Materia Energia: si tratta del costo dell’energia e pesa, in bolletta, per il 51,9% del totale. Scegliendo un impianto fotovoltaico, questa voce può essere addirittura dimezzata.
• Spesa per il Trasporto dell’Energia Elettrica e la Gestione del Contatore: incide del 19,1% in bolletta e si compone di alcune quote fisse e altre variabili come, ad esempio, la quantità di energia trasportata al cliente.
• Spesa Oneri di Sistema: è il dato, forse, più difficile da comprendere. Si riferisce, tra le altre cose, agli importi pagati dagli utenti per finanziare le fonti rinnovabili o per smantellare, ad esempio, le centrali nucleari dismesse. Il peso in bolletta? Circa il 16%.
• Accise e Iva: si tratta di due tipi di imposte. La prima dipende dalla quantità di energia elettrica consumata dal cliente (non dal contratto e nemmeno dal fornitore scelto). La seconda, invece, è l’imposta sul valore aggiunto e si applica al costo complessivo del servizio.