Il mare che vorrei

Una mostra fotografica e un laboratorio per bambini alla Milano PhotoWeek raccontano tutta la bellezza degli oceani e il loro delicato stato di salute che non possiamo più ignorare. Il Fondo La Mer Blue Heart Oceans aiuta a proteggere l’habitat marino. Perché il futuro delle generazioni che verranno è adesso.

Il mare ci incanta, ci ispira, dona speranza. «È un miracolo senza fine: i pesci che nuotano, le rocce, il moto delle onde», scriveva il poeta americano Walt Whitman, conquistato dalla bellezza di questo vitale elemento della natura a cui dedicò più volte intensi versi. Il suo sguardo non nascondeva mai la meraviglia di fronte a uno spettacolo di tale magnificenza. Proprio come sanno fare i bambini, che dalla loro prospettiva gioiosa ci insegnano a comprendere la bellezza del mare in modi nuovi e potenti. E sono proprio loro, i più giovani, in tutto il mondo, a scuotere oggi con costanza le coscienze di chi siede ai tavoli di decisione. Si fanno sentire, determinati e compatti, con un unico grido d’allarme per chiedere ai governi di portare avanti progetti di sostenibilità ambientale, lotta ai cambiamenti climatici e salvaguardia dei mari. Lo ha fatto con forza qualche giorno fa anche il piccolo Diego, 9 anni, che a Stintino, in provincia di Sassari, si è presentato al tavolo dei relatori di un convegno sull’importanza di combattere l’inquinamento con un secchio colmo di plastica raccolta in 3 metri quadrati di spiaggia. «Siete voi adulti che dovete e potete ancora cambiare le cose», ha detto rivolgendosi agli amministratori di uno dei primi comuni dell’isola a dire stop alla plastica sui litorali. «Io sono un bambino – ha continuato – e ho il diritto di avere un futuro libero dall’inquinamento, e così come me altri milioni di bambini nel mondo. Dobbiamo tutelare l’ambiente e fare qualcosa di concreto. Aiutatemi a condividere questo pensiero».


Io sono un bambino, e ho il diritto di avere un futuro libero dall’inquinamento

Ed è allo sguardo dei più piccoli, alla loro sensibilità, che si rivolge un progetto creativo che invita però anche i grandi a viaggiare con gli occhi e il cuore nella bellezza della profondità del mare, un luogo di mistero che dobbiamo proteggere insieme perché la meraviglia continui a prosperare e la vita a rinnovarsi: è “Il Mare che vorrei”, un percorso educativo che parte dalla fotografia per coinvolgere adulti e bambini e offrire un momento di incontro e scoperta su un tema centrale per la nostra contemporaneità, quello degli Oceani e la loro salvaguardia. L’appuntamento è a Milano dal 5 al 9 giugno dalle 7 alle 22, nello spazio della Rotonda della Besana, che si trasforma per l’occasione in un “mare a cielo aperto”.

Noam Kortler, Rotonda della Besana – Il mare che vorrei

A curare questo racconto per immagini firmate da autentici artisti dello scatto è ArtsFor_Milano PhotoWeek che lo realizza con il supporto di La Mer, in collaborazione con MUBA – Museo dei Bambini Milano e Underwater Photographer of the Year 2019, il prestigioso concorso fotografico che da oltre 50 anni celebra il mondo sottomarino; Art direction è di Studio FM Milano. L’iniziativa, a ingresso gratuito, si inserisce nella Milano PhotoWeek, la settimana che vede il capoluogo lombardo diventare “la città della fotografia” dal 3 al 9 giugno, con 150 eventi coordinati dal Comune di Milano tra mostre, performance, incontri.
Un invito dunque a scoprire la natura, le meraviglie degli abissi, il rapporto con l’uomo e i pericoli ai quali stanno andando incontro i mari, quello offerto da “Il Mare che vorrei”. La mostra fotografica sarà il punto di partenza di un laboratorio a cura del MUBA e Daniele Papuli, straordinario scultore della carta: l’8 giugno sarà offerta la possibilità ai bambini di partecipare a un atelier d’artista per realizzare un’installazione dedicata al mare e sottolineare quanto sia necessario amarlo e difenderlo.

Feremclfj Lorincz, Rotonda della Besana – Il mare che vorrei


Un luogo di mistero che dobbiamo proteggere insieme perché la meraviglia continui a prosperare e la vita a rinnovarsi

La partecipazione all’evento come main partner di La Mer, celebre brand della cosmesi che da anni si impegna a tutela dell’ambiente e del patrimonio marino, riflette il sistema di valori del marchio che fino ad oggi, con il progetto “Blue Heart”, ha aiutato a proteggere ben 16 milioni di miglia di habitat marini unici in tutto il mondo. Con l’evoluzione della campagna dello scorso anno “See what they sea”, la Mer raccoglie ancora più ispirazione dai giovani verso i quali si impegna a garantire un futuro migliore supportando iniziative e organizzazioni per la salvaguardia della vita marina. “Il Mare che vorrei” rappresenta un ulteriore esempio di questa importante connessione con le nuove generazioni. E con il La Mer Blue Heart Oceans Fund, nato nel 2017, per la prima volta in assoluto il brand sta attivando da maggio una campagna di hashtag sociale. Tutti possono unirsi a questa missione e contribuire a raccogliere fondi. Come? Semplice: anche a giugno, come per il mese appena trascorso, per ogni post pubblicato a tema marino che utilizza #LaMerBlueHeart e #LaMerDonation, saranno donati 25 dollari al Fondo Blue Heart Oceans di La Mer. I contributi andranno a sostenere i progetti di conservazione degli oceani in tutto il mondo, con tutto l’amore possibile e nel rispetto dell’ecosistema.

Unisciti a noi nella salvaguardia degli oceani.
#LaMerBlueHeart

 

Francois Baelen, Rotonda della Besana – Il mare che vorrei